Ci sono stati momenti veramente duri in vita mia, soprattutto quando a 12-13 anni capì che ero bisessuale, e che la mia voglia di cazzo era davvero alta, anzi, altissima.
A quel tempo il mio migliore amico, appena un anno più grande, mi trattava spesso come spalla con le ragazze, mentre altre volte mi umiliava e mi faceva sentire un frocio di merda.
Lui aveva grande successo con le ragazze, ricordo che quando aveva 14 anni era veramente bello, capelli corti, fisico asciutto ma con i primi abbozzi di muscoli, peli che lo rendevano già un ometto. Il suo viso era quello di uno stronzetto impertinente, e lo era davvero.
Io lo chiamavo amico, ma lo amavo da impazzire.
Capì che qualcosa non era del tutto normale in me quando mi capitò di sognare di baciarlo, e mi svegliai completamente sborrato nelle mutande in piena notte, quando a casa sua, lui appena tredicenne, si fece trovare in mutande, e io per poco non svenivo.
Ancora oggi ricordo quando per farmi un "dispetto" mi mandò la foto del suo bellissimo cazzo sul telefonino, se solo avessi la possibilità di recuperare la memoria di quel vecchio cellulare andato.
Ricordo quando ogni tanto mi metteva le mani tra le gambe e stringeva forte, era il suo modo di giocare, e io non capivo che poteva essere un approccio.
Ho perso tutte le mie chance con lui, ma ho avuto la possibilità almeno di vederlo in azione.
A 13 anni io, e 14 anni lui, frequentavamo gli stessi luoghi, giocavamo a palla insieme e avevamo gli stessi amici. Una mia amica, già 18 enne, ci veniva spesso a trovare. Portava a volte il cane a spasso e si intratteneva a parlare con noi, ci conoscevamo da così tanto tempo che la differenza d'età non sembrava un grande peso, soprattutto tra lei e lui, visto che lui era bello veramente, e a lei piaceva in modo palese.
Così mentre tutti e tre passavamo le giornate estive insieme, l'amicizia tra loro due aumentava.
Ricordo quando la baciò sulla bocca la prima volta, fu un bacio strappato mentre litigavano.
Ricordo quando le tocco le tette la prima volta, e lei lo schiaffeggio.
Ricordo quando lei mi ammise di essere venuta quando lui per la prima volta la provocò sussurando che la desiderava.
Ricordo quando mi descrisse il suo cazzo, quando l'aveva segato, e mi disse che era enorme, non aveva mai visto in altri ragazzi un coso così grosso. (e aveva ragione, si vedeva benissimo che era molto ben dotato, e la foto che mi mandò sul telefono, quando era appena tredicenne lo confermava già)
Ricordo anche quando, il loro primo vero approccio sessuale serio, lo ebbero proprio a casa mia.
Eravamo da me, stavamo giocando alla PlayStation, e lei veniva sempre più spesso a casa mia quando sapeva ci fosse lui. Eravamo soli a casa, i miei sarebbero tornati tardi e la situazione al solito divenne facilmente bollente.
Mentre io giocavo, e facevo finta di niente, lui provocava lei, che opponeva una fintissima resistenza. Poi però la situazione si scaldò, lui spingeva per qualcosa di più, vedevo la sua mano sulla sua figa, lei si tirava indietro, aveva paura che qualcuno tornasse e vedesse la scena, così arrivo la geniale idea del mio amico
Non c'è pericolo, se torna qualcuno ci avviserà lui
Cioè io dovevo stare a fare da guardia per loro, la cosa mi faceva impazzire di gioia, perché come questo si rivelò dopo, significava che potevo sbirciare.
Andarono in una stanza di fronte al divano dove ero seduto, non vedevo niente, sentivo solo lui ansimare, lei non parlava più.
Poi il miracolo, il regalo più bello che ricevetti quell'anno, il vento estivo entrò e spinse la porta leggermente ad aprirsi. Improvvisamente intravidi la scena.
Lui in piedi.
Lei in ginocchio.
Lui a cazzo di fuori e pantaloni ai piedi, lei con la testa tra le sue gambe.
Guardai eccitato quella che era la mia prima scena di sesso dal vivo.
Avevo 13 anni, non mi sarei mai potuto aspettare quello che stava succedendo.
Guardavo il suo cazzo, non si vedeva bene, ogni tanto quando lei si concentrava sulle palle si intravedeva ed era bellissimo, mi posai una mano sul mio e cominciai a massaggiarmelo, volevo segarmi su quella scena.
Poi alzai lo sguardo, lui non guardava più lei, non ansimava più soltanto, lui guardava me.
Mi sorrideva mentre con la mano spingeva la testa di quella ragazza sul suo cazzo, poi chiudeva gli occhi, girava la testa all'indietro e godeva, e tornava a guardarmi.
Il cuore mi batte ancora oggi, a più di dieci anni di distanza da quell'evento.
Quando stava per sborrare non venne su di lei, si girò e sborro in un angolino a terra, tra il muro e il pavimento. In quel momento l'unica cosa a cui pensavo era la sua sborra, la sua sborra era sul mio pavimento, potevo raccoglierla e pulire.
La ragazza, imbarazzata, si affretto invece a togliere ogni traccia dell'accaduto.
Io mi rimisi a giocare, facendo finta di niente, e quando tornarono da me dopo pochi minuti se ne andarono ognuno a casa loro. Prima lei, imbarazzata, poi lui, che prima mi chiese di dirgli grazie per avermi fatto assistere alla scena.
Quando andarono via mi catapultai in quella camera, la sua sborra aveva lasciato un alone sul muro in basso, lo toccai ed era ancora caldo, e una gocciolina mi inumidì le dita.
Leccai, non sentì il sapore, era troppo poco, ma l'idea di quella sborra sulle mie dita, e quelle scene poco prima, mi accompagnarono per anni.
Non fu comunque l'unica occasione fra loro due e me come spettatore, ce ne furono altre, ma sono altre storie quelle...
Per oltre 5/6 anni pensai a lui mentre mi masturbavo.
Pensavo a quanto fosse bello, a quanto speravo mi scopasse per la prima volta, a poter essere io il suo pompinaro.
Oggi ho solo il ricordo, lui è ingrassato e ha preso strade poco raccomandabili, il fumo e l'alcol hanno rovinato il suo bel corpo, oggi davvero appesantito, ma non nascondo che ancora ora quando lo vedo il cazzo mi diventa duro pensando a quando, appena adolescenti, passammo quel pomeriggio speciale insieme a casa mia.
A quel tempo il mio migliore amico, appena un anno più grande, mi trattava spesso come spalla con le ragazze, mentre altre volte mi umiliava e mi faceva sentire un frocio di merda.
Lui aveva grande successo con le ragazze, ricordo che quando aveva 14 anni era veramente bello, capelli corti, fisico asciutto ma con i primi abbozzi di muscoli, peli che lo rendevano già un ometto. Il suo viso era quello di uno stronzetto impertinente, e lo era davvero.
Io lo chiamavo amico, ma lo amavo da impazzire.
Capì che qualcosa non era del tutto normale in me quando mi capitò di sognare di baciarlo, e mi svegliai completamente sborrato nelle mutande in piena notte, quando a casa sua, lui appena tredicenne, si fece trovare in mutande, e io per poco non svenivo.
Ancora oggi ricordo quando per farmi un "dispetto" mi mandò la foto del suo bellissimo cazzo sul telefonino, se solo avessi la possibilità di recuperare la memoria di quel vecchio cellulare andato.
Ricordo quando ogni tanto mi metteva le mani tra le gambe e stringeva forte, era il suo modo di giocare, e io non capivo che poteva essere un approccio.
Ho perso tutte le mie chance con lui, ma ho avuto la possibilità almeno di vederlo in azione.
A 13 anni io, e 14 anni lui, frequentavamo gli stessi luoghi, giocavamo a palla insieme e avevamo gli stessi amici. Una mia amica, già 18 enne, ci veniva spesso a trovare. Portava a volte il cane a spasso e si intratteneva a parlare con noi, ci conoscevamo da così tanto tempo che la differenza d'età non sembrava un grande peso, soprattutto tra lei e lui, visto che lui era bello veramente, e a lei piaceva in modo palese.
Così mentre tutti e tre passavamo le giornate estive insieme, l'amicizia tra loro due aumentava.
Ricordo quando la baciò sulla bocca la prima volta, fu un bacio strappato mentre litigavano.
Ricordo quando le tocco le tette la prima volta, e lei lo schiaffeggio.
Ricordo quando lei mi ammise di essere venuta quando lui per la prima volta la provocò sussurando che la desiderava.
Ricordo quando mi descrisse il suo cazzo, quando l'aveva segato, e mi disse che era enorme, non aveva mai visto in altri ragazzi un coso così grosso. (e aveva ragione, si vedeva benissimo che era molto ben dotato, e la foto che mi mandò sul telefono, quando era appena tredicenne lo confermava già)
Ricordo anche quando, il loro primo vero approccio sessuale serio, lo ebbero proprio a casa mia.
Eravamo da me, stavamo giocando alla PlayStation, e lei veniva sempre più spesso a casa mia quando sapeva ci fosse lui. Eravamo soli a casa, i miei sarebbero tornati tardi e la situazione al solito divenne facilmente bollente.
Mentre io giocavo, e facevo finta di niente, lui provocava lei, che opponeva una fintissima resistenza. Poi però la situazione si scaldò, lui spingeva per qualcosa di più, vedevo la sua mano sulla sua figa, lei si tirava indietro, aveva paura che qualcuno tornasse e vedesse la scena, così arrivo la geniale idea del mio amico
Non c'è pericolo, se torna qualcuno ci avviserà lui
Cioè io dovevo stare a fare da guardia per loro, la cosa mi faceva impazzire di gioia, perché come questo si rivelò dopo, significava che potevo sbirciare.
Andarono in una stanza di fronte al divano dove ero seduto, non vedevo niente, sentivo solo lui ansimare, lei non parlava più.
Poi il miracolo, il regalo più bello che ricevetti quell'anno, il vento estivo entrò e spinse la porta leggermente ad aprirsi. Improvvisamente intravidi la scena.
Lui in piedi.
Lei in ginocchio.
Lui a cazzo di fuori e pantaloni ai piedi, lei con la testa tra le sue gambe.
Guardai eccitato quella che era la mia prima scena di sesso dal vivo.
Avevo 13 anni, non mi sarei mai potuto aspettare quello che stava succedendo.
Guardavo il suo cazzo, non si vedeva bene, ogni tanto quando lei si concentrava sulle palle si intravedeva ed era bellissimo, mi posai una mano sul mio e cominciai a massaggiarmelo, volevo segarmi su quella scena.
Poi alzai lo sguardo, lui non guardava più lei, non ansimava più soltanto, lui guardava me.
Mi sorrideva mentre con la mano spingeva la testa di quella ragazza sul suo cazzo, poi chiudeva gli occhi, girava la testa all'indietro e godeva, e tornava a guardarmi.
Il cuore mi batte ancora oggi, a più di dieci anni di distanza da quell'evento.
Quando stava per sborrare non venne su di lei, si girò e sborro in un angolino a terra, tra il muro e il pavimento. In quel momento l'unica cosa a cui pensavo era la sua sborra, la sua sborra era sul mio pavimento, potevo raccoglierla e pulire.
La ragazza, imbarazzata, si affretto invece a togliere ogni traccia dell'accaduto.
Io mi rimisi a giocare, facendo finta di niente, e quando tornarono da me dopo pochi minuti se ne andarono ognuno a casa loro. Prima lei, imbarazzata, poi lui, che prima mi chiese di dirgli grazie per avermi fatto assistere alla scena.
Quando andarono via mi catapultai in quella camera, la sua sborra aveva lasciato un alone sul muro in basso, lo toccai ed era ancora caldo, e una gocciolina mi inumidì le dita.
Leccai, non sentì il sapore, era troppo poco, ma l'idea di quella sborra sulle mie dita, e quelle scene poco prima, mi accompagnarono per anni.
Non fu comunque l'unica occasione fra loro due e me come spettatore, ce ne furono altre, ma sono altre storie quelle...
Per oltre 5/6 anni pensai a lui mentre mi masturbavo.
Pensavo a quanto fosse bello, a quanto speravo mi scopasse per la prima volta, a poter essere io il suo pompinaro.
Oggi ho solo il ricordo, lui è ingrassato e ha preso strade poco raccomandabili, il fumo e l'alcol hanno rovinato il suo bel corpo, oggi davvero appesantito, ma non nascondo che ancora ora quando lo vedo il cazzo mi diventa duro pensando a quando, appena adolescenti, passammo quel pomeriggio speciale insieme a casa mia.
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